Questo metodo nasce dall’idea di creare un ponte tra il sapere occidentale legato al paradigma PNEI e il sapere orientale legato alla MEDICINA TRADIZIONALE CINESE, permeato dalla filosofia e dalla centratura dello shiatsu.
E’ un metodo quindi che si avvale di più discipline orientali e non, integrando il sapere orientale in un’accezione moderna, seguendo ciò che oggi viene definito il nuovo paradigma PNEI, che vede nel corpo un sistema correlato e bidirezionale. Un network appunto.
Dove mente e corpo viaggiano all’unisono.
Il corpo risponde a stimoli cerebrali e viceversa, dove un malessere in un dato punto del sistema, condiziona l’equilibrio di tutto l’organismo.
All’interno di questo sistema ritroviamo la Fascia, considerata oggi un vero e proprio organo sensoriale, che risponde ad emozioni, allo stress, oltre che alle normali o anomale trazioni muscolari, insieme ai riflessi o punti di allarme che possono attivarsi nelle varie parti del corpo. La Fascia ci permette di approcciarci a livello tattile ai vari sistemi corporei da un punto di vista energetico e funzionale.
Seguendo questa linea, ogni muscolo ha quindi una componente fisica e funzionale e di legame con tutti gli altri muscoli per mantenere un equilibrio posturale, una componente energetica se pensiamo alla fitta rete di meridiani della medicina tradizionale cinese e i relativi punti che attraversano tutto il corpo, una componente emozionale e viscerale se consideriamo anche il fattore mentale e stressogeno correlato che può inasprire o causare un malessere anche a livello funzionale oltre che posturale, grazie alla fitta rete di riflessi spinali, neurolinfatici , viscerali o vascolari, il tutto collegato dal sistema fasciale.
Di regola ogni “intoppo” in un sistema o punto di un sistema, porta uno squilibrio, che il corpo tenta di contrastare, quando può per ritornare al normale equilibrio omeostatico.