SLA: sclerosi laterale amiotrofica, (o malattia di Charcot).
Èun’affezione degenerativa e progressiva del sistema nervoso, in particolare dei motoneuroni.
Deficit di forza degli arti, indebolimento dei muscoli mandibolari, faringei, linguali, a causa della progressiva paralisi bulbare.
La conseguenza è una difficoltà di deglutizione e di eloquio. Purtroppo la Sla ha un’evoluzione progressiva fino alla morte, dovuta a complicanze respiratorie.
Nel decorso della malattia il paziente necessita di sostegno delle funzioni vitali, per mangiare e respirare.
Le cause sono ignote, ma ipoteticamente computabili a vari fattori come la predisposizione genetica, eccesso di glutammato, eccesso di anticorpi, fattori tossico ambientali ecc..
Questo il riassunto clinico della Sla.
Ma cosa accade nel momento in cui al paziente viene diagnosticata la malattia con la consapevolezza che sarà l’ultimo viaggio che intraprenderà fino alla fine?
Quale sarà la reazione dei parenti e amici, di coloro che si occuperanno del malato in un contesto di impotenza?
Non esiste una cura efficace, se non quella di prolungare la vita dei pazienti e cercare attraverso varie figure di renderla più autonoma possibile, cercando di sopperire ai fabbisogni di chi ne è colpito.
IL SUPPORTO PSICOLOGICO è essenziale per il malato e per il cargiver.
L’angoscia per un corpo che non risponde più, un corpo che diventa una prigione, il non riuscire più a comunicare attraverso la parola, la rabbia, la paura. Il malato rimane a livello cognitivo sempre lucido.
La difficoltà e l’imbarazzo di diventare improvvisamente dipendenti da qualcuno.
Si ha necessità di dar forma ai pensieri e alle parole, liberando in qualche modo la paura affrontandola, lasciandola andare.
LO SHIATSU, oltre a mobilitate a livello fisico gli arti, aiuta attraverso il tocco a far “sentire”il proprio corpo alla persona.
La aiuta a metabolizzare la rabbia e il terrore che la costringe a una staticità impotente e disumana.
Attraverso il tocco, e il movimento energetico dei meridiani, si accompagna il malato all’accettazione di una situazione opprimente e senza via d’uscita.
Cercando insieme di combattere la depressione e la paura, guardando per quanto possibile con positività al decorso della malattia, perché la vita che resta sia vissuta nel miglior modo possibile.
Allo stesso modo è necessario un sostegno ai cargiver che assistono il malato, e che devono fare fronte alla doppia paura, la propria, e quella per il proprio caro, incapaci di affrontare una situazione terrificante e nuova anche per loro.
Dove il compito va oltre l’assistenza basilare rivolta ai bisogni del malato, ma tentando di mantenere un umore positivo del paziente e il proprio.
La coscienza del proprio corpo, il sentirsi, l’ascoltarsi, il sentirsi accolti, il sostegno psicologico, è fondamentale in tutte queste malattie così aggressive.
Attraverso lo shiatsu cerchiamo di “accompagnare” e“sostenere” chi viene toccato in primis e chi di riflesso da queste gravose prove della vita, camminando insieme…
In ricordo di G.P.
Lucia Licheri